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La Sopa in Irlanda è legge

No Sopa Ireland

Il parlmento irlandese ha approvato la controversa legislazione anti-pirateria e per la difesa del diritto d’autore. La famosa ‘Sopa‘, dal primo di marzo è legge e mira ad impedire la diffusione incontrollata su internet di contenuti protetti da copyright.

Numerosi i comitati che si sono battuti contro questa legge, che potrebbe aprire nuovi scenari, anche nel resto d’Europa. Secondo il Premier Enda Kenny invece, la norma garantirà maggiori poteri ai tribunali, in maniera tale da perseguire i responsabili di diffusione, per mezzo di internet, di materiali protetti da diritto d’autore.

I ‘No Sopa’, credono fermamente che questa legge, sia un attacco alla libertà della Rete e rischia di colpire non solo i singoli utenti, ma anche autentici giganti come Google, Facebook e Youtube. Anche in America il dibattito è aperto e lo scontro è duro.

 

Sopa è legge

Vedremo l’evoluzione della Sopa in Irlanda (Stop piracy online act) e ricordiamo che l’esecutivo si è espresso a favore di questa norma, perchè costretto anche dalla causa legale avviata dalla casa discografica EMI, che nel 2011 ha fatto registrare la metà delle vendite rispetto agli anni precedenti.

 

La EMI fa causa al governo irlandese

Il colosso della musica EMI, ha lanciato una causa legale contro il governo irlandese sulla gestione delle leggi anti-pirateria. Secondo l’etichetta discografica che include artisti del calibro di Coldplay, 30 Seconds To Mars e Tinie Tempah l’azione legale è dovuta alla mancanza di nuove leggi, adatte a contrastare la condivisione illegale di file.

La Emi, non ha creduto alle promesse del governo irlandese, sull’introduzione di nuove norme che permetterebbero alle etichette discografiche di agire direttamente sui fornitori di servizi Internet, chiedendo di bloccare l’accesso a siti web che diffondono in rete materiali protetti da copyright.
L’Irish Time, infatti riporta le dichiarazioni dell’amministratore delegato EMI in Irlanda, Willie Kavanagh, “Le case discografiche dovrebbero avere il diritto di chiedere ai fornitori di servizi Internet di indagare sui siti web che noi crediamo coinvolti nella pirateria, mettendo anche in dubbio la volontà dell’esecutivo sulla riduzione dell’illegalità.

EMI Irlanda ha dimezzato i suoi profitti nel 2011.

 

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