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Referendum per i diritti dei bambini

I diritti dei bambini, al centro del Referendum in Irlanda, che si sta votando in queste ore, dove 3,1 milioni di persone sono chiamate alle urne per esprimere il proprio parere. Un semplice sì o no, per sancire o rifiutare tutte le modifiche contenute nell’emendamento 31 della Costituzione.
Una riforma costituzionale, che prende in considerazione alcuni settori che riguardano i diritti dei bambini compresa l’adozione, la protezione e l’intervento dello Stato nei casi di abbandono del minore.
Un referendum in Irlanda che non ha di certo entusiasmato gli elettori che in pochi hanno scelto di votare e già si comincia a ventilare l’ipotesi di un’affluenza, tra le più basse della storia della Repubblica.
 

 

Referendum

Secondo i dati trasmessi dalla televisione di Stato RTE, nella Contea di Sligo, l’affluenza è stata del 3% a mezzogiorno, stesso discorso anche in alcune aeree di Dublino.
Più alta invece l’affluenza in alcune zone di Cork, seconda città dell’Eire, con punte del 15%. Ma per consocere i risultati dei 43 collegi elettorali, bisognerà attendere domani mattina alle ore 9, quando inizieranno i conteggi da parte del Referendum Returning Officer presso il Castello di Dublino.
Il sito web della campagna, childrensreferendum.ie, è stato rimosso qualche giorno fa dopo una ‘condanna’ da parte della Corte Suprema. Comunque tutte le parti della camera, sostengono il sì e si dicono sicuri della vittoria.
La proposta di modifica costituzionale del testo da inserire nella Costituzione (42A) e sostituzione dell’articolo attuale 42.5.

Bambini: Articolo 42A

    1. Lo Stato riconosce e afferma i diritti naturali e inviolabili di tutti i bambini e sono, per quanto possibile, legittimati e rivendicati con le leggi che li proteggono.
    2. In casi eccezionali, in cui i genitori indipendentemente dal loro stato civile, vengono meno al loro ruolo nei confronti dei figli, a tal punto da mettere a rischio la loro sicurezza o benessere, lo Stato in quanto custode del bene comune, supplisce i genitori, secondo quanto previsto dalla legge e nel rispetto dei diritti naturali del bambino.
    3. È necessario prevedere per legge il collocamento volontario per l’adozione.
    4. È necessario prevedere per legge la risoluzione di tutti i procedimenti, ossia quando lo Stato diventa custode, la sicurezza e il benessere di ogni bambino, la tutela sull’adozione, o sulla custodia.

 

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