Arrestato Gerry Adams per l'omicidio McConville
Torna l’incubo degli omicidi irrisolti durante gli anni dei Troubles. Come quello di Jean McConville che ha portato al fermo concordato di Gerry Adams.
Il presidente del partito repubblicano è da sempre accusato da ex membri dell’Ira – Dolours Price e Anthony McIntyre entrambi deceduti – di essere il mandante di quell’assassinio avvenuto nel 1972.
Lui nega: «Non mi sono mai dissociato dall’Ira e non lo farò mai, ma sono totalmente innocente per il rapimento, l’omicidio e la sepoltura segreta della signora McConville». Lo scheletro della donna, vedova e madre di 10 figli, fu ritrovato nel 2003 in una spiaggia a Dundalk (Contea di Louth), sarebbe stata uccisa perché considerata un informatore.
Arresto
Il mese scorso a finire in manette Ivor Bell, 77enne leader del gruppo paramilitare della Provisional Ira (nata da una scissione con l’Ira). Adams, in carcere durante gli anni 1973-1977, venne eletto a Westmister negli anni ottanta. Poi le porte della presidenza del Sinn Fèin. La sua battaglia politica ha permesso insieme agli altri interlocutori e il presidente americano Bill Clinton di firmare lo storico accordo del Venerdì Santo che ancora oggi garantisce la pace in Irlanda del Nord.
Rilasciato il leader repubblicano
Il suo fermo è durato 96 ore. Adams è stato rilasciato ed è pronto per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee. Il leader del Sinn Fein, sospettato di essere il committente dell’omicidio di Jean McConville avvenuto nel 1972, ha dovuto rispondere a 33 interrogatori registrati. Come ha svelato lui stesso, la polizia (PSNI) ha utilizzato i «vecchi metodi» cercando di capire i suoi legami con l’Ira e coi suoi ex membri, compreso il rapporto con il vice ministro Martin McGuinness. A puntare il dito contro Adams due veterani dell’Ira, che hanno depositato delle interviste in cui lo accusavano di essere stato il capo del movimento a Belfast – durante gli anni settanta – e mandante dell’omcidio McConville. Bisognerà attendere gli sviluppi dell’inchiesta e capire se ci saranno le basi per una incriminazione del 65enne. Michael McConville, uno dei figli della vittima, ha fatto sapere che la lotta iniziata 40 anni fa continuerà. L’uomo ha poi accusato Adams di averlo minacciato perché non rivelasse i nomi di chi pensava fossero gli assassini. Cosa che non ha mai fatto per paura di essere ammazzato.