Ian Paisley è morto dopo lunga malattia

Politico nordirlandese con una lunga carriera alle spalle, Ian Paisley è morto a 88 anni. Eletto Primo Ministro dell’Irlanda del Nord nel maggio 2007, Paisley è stato uno dei protagonisti nello scenario di lotta e pacificazione del Nord, insieme ai suoi “nemici” Gerry Adams e Martin McGuinness.

Quest’ultimo alla notizia della morte del Reverendo ha commentato: «Ho perso un amico». Ian Paisley raffigurava McGuinness, il resto dell’IRA e i membri del partito repubblicano Sinn Féin come demoni incarnati. Lui che a 25 anni fondò la propria Chiesa ritenendo che i protestanti erano fin troppo teneri con i cattolici.

Conosciuto anche con il nome di «Dottor No», Ian Paisley è stata una figura negativa per la controparte repubblicana che ricorda come la sua ostilità avrebbe contribuito a far naufragare ogni tentativo di riforma precedente allo storico Accordo del Venerdì Santo del 1998.

Ian Paisley

Le campagne di Ian Paisley contro il movimento per i diritti civili negli anni settanta per “salvare l’Ulster dalla sodomia”, gli fecero guadagnare anche l’appellativo di “ayatollah”. La sua chiesa presbiteriana, infatti, condusse numerose crociate per sabotare i tentativi del governo britannico di legalizzare l’omosessualità.

Ottimo oratore, Ian Paisley nelle sue prediche prendeva di mira la comunità cattolica con disprezzo. La definiva in questo modo: «si riproducono come conigli e si moltiplicano come parassiti», spingendosi anche oltre. Una volta definì Papa Giovanni Paolo II come «anticristo». Alcuni suoi discorsi degli anni 1960 sono raccapriccianti a detta di alcuni e probabilmente scatenarono la reazione dell’Ulster Volunteer Force, organizzazione paramilitare, che sparò i primi colpi dei Troubles nel 1966 quando venne ucciso il barman cattolico Peter Ward. Ma quando iniziò il conflitto vero e proprio che infiammò l’Ulster, dopo il 1969, Ian Paisley prese le distanze dai paramilitari lealisti sostenendo di non avere alcuna influenza sulle attività omicide di questi gruppi terroristici.

Ma cosa certa fu che il Reverendo usò la forza paramilitare lealista, la sua ironia e l’Uda per sconfiggere gli altri leader unionisti che volevano la condivisione del potere nordirlandese. Almeno cinque leader persero la partita con Ian Paisley. E sono Terence O’Neill, Brian Faulkner e il premio Nobel per la pace David Trimble. Quest’ultimo riuscì ad ogni modo a convincere una parte significativa della popolazione unionista a stringere un accordo con i nazionalisti. Ian Paisley si ritirò dalla politica negli anni successivi all’accordo del 1998 e durante una delle ultime interviste chiedeva di essere ricordato come «un’uomo del Vangelo».

 

Altre risorse interessanti