Dublino, Italia fanalino di coda in Ue per crescita. Primato spetta all’Irlanda

Uno studio della Confcommercio rivela che l’Italia è penultima in unione Europea in merito alla crescita e l’anno prossimo potrebbe essere superata dalla Grecia.
L’Irlanda, invece, sembra aver superato definitivamente la crisi finanziaria e si attesta al primo gradino del podio.
Il Pil della penisola in due anni – con dati aggiornati al quarto trimestre del 2016 – è salito di due punti, contro i 40 dell’Irlanda, prima della graduatoria.
 

Primato spetta all’isola

Le brutte notizie arrivano dalle stime al quarto trimestre dell’anno prossimo: l’Irlanda sarà prima per crescita a 150 punti sulla base 100 del 2014, Malta seconda a 126, la Romania terza a 121, il Lussemburgo quarto a quota 120. Bene anche Regno Unito (109) e Germania (107,7), mentre l’Italia dovrebbe trovarsi ventisettesima a quota 104,1 con la Grecia che, se seguirà le proiezioni del Fondo monetario, a quota 104,9. “Le prospettive appaiono preoccupanti anche per la caduta quasi verticale degli investimenti a partire dal primo trimestre del 2007: l’Italia si colloca al ventesimo posto e in questa posizione rimarrebbe sino alla fine del 2018”, afferma la Confcommercio.
 

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Sorrento House

Sorrento House è, senza dubbio, una delle case più belle della Contea di Dublino e altrettanto senza dubbio una delle più affascinanti dimore situate sul lungomare.
Il valore di questa casa, inizialmente fissato a 12 milioni di dollari, è dato dalle viste panoramiche, dai giardini perfettamente curati e dalla sua vicinanza alla città di Dublino. La Sorrento House si affaccia sulla Dalkey Island e da qui è possibile ammirare in lontananza le montagne di Wicklow.
La sala principale e le camere da letto godono di una vista sul mare. Soffitti, caminetti, finestre a ghigliottina con persiane e antichi pavimenti in pietra di Gerusalemme, caratterizzano questa meravigliosa dimora, dotata di tutti i confort moderni e rifiniture di pregio. Si tratta della casa residenziale più costosa di Dublino, venduta a un acquirente statunitense per circa €10,5 milioni. Era sul mercato dal 2013, segno che la ripresa economica in Irlanda c’è stata ed è in corso.

Storia della Sorrento House

Acquistata da un imprenditore irlandese, Terry Coleman, nel 1998 per quasi 6 milioni di sterline irlandesi (circa €7,5 milioni), fu modernizzata e ampliata con un ulteriore investimento di dieci milioni di euro. Nel 2006, l’abitazione fu rimessa sul mercato per €30 milioni, ma per problemi legali la vendita fu bloccata. Coleman era in causa con le ditte appaltatrici che ne hanno curato la ristrutturazione. Solo nel 2013, dopo le burrascose vicende, la Sorrento House è tornata di nuova disponibile. Il nuovo proprietario statunitense potrà godersi questa dimora storica di oltre 700 mq, al numero uno di Sorrento Terrace a Dalkey.
 

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La sede europea di Facebook è in vendita. Gli “uffici gemelli” sono due edifici meravigliosi, forse i più ambiti di Dublino.
Bastano, si far per dire, 263,8 milioni di euro per acquistare 33 mila metri quadrati. Si tratta di un grosso investimento che potrebbe interessare gruppi come JPMorgan, Hibernia REIT, Union Investment e Irish Life Group almeno Bloomberg cita queste aziende come offerenti finali.
Gli “uffici gemelli” situati al civico 4 e 5 di Grand Canal Square nella capitale irlandese erano stati messi in vendita a novembre a 216 milioni di euro.

Il big del web vende

Si tratta della più grande vendita del mercato immobiliare irlandese post crisi finanziaria. L’investimento complessivo riguarda la “Tara Collection” ma i gioielli sono senza dubbi gli “uffici gemelli” disponibili singolarmente per €102 milioni il civico 4 mentre il prezzo del civico 5, 127 mila metri quadrati, ammonta a €113 milioni.

Good Country Index

Good Country Index ha stilato la classifica dei paesi che contribuiscono al bene dell’umanità. Sul primo gradino del podio: l’Irlanda, prima in campo di prosperità ed uguaglianza.
Il Regno Unito, al settimo posto nell’indice globale, è stato incoronato come il miglior paese al mondo per il suo contributo in termini di tecnologia e scienza.
Al Belgio, invece, viene assegnato il primo posto per il contributo alla Cultura.

 

Good Country Index

Il consulente politico  Simon Anholt, inventore del Good Country Index, ha raccolto e incrociato 35 tipi di dati diversi della Banca Mondiale, ONG, dell’Onu e di altre organizzazioni internazionali. Un’idea semplice come lui stesso ha spiegato: «Il Good Country Index misura come un paese contribuisce al bene comune dell’umanità, e ciò che toglie». Sono 125 i paesi coinvolti: gli Usa sono al 21 posto, dietro all’Italia, per via dei risultati deludenti in termini di pace e sicurezza internazionali, l’Islanda è la nazione più ecologista mentre la Libia il Vietnam, l’Iraq e l’Azerbaijan sono i paesi che meno contribuiscono al bene comune.
 

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Il Senato è salvo per un soffio, il referendum che prevedeva l’abolizione di uno dei due rami legislativi del Paese, è stato bocciato dai cittadini irlandesi.
Il Senato, che ogni anno costa 20 milioni di euro, potrà continuare a svolgere le sue funzioni, perché gli irlandesi lo vogliono o almeno hanno votato NO, il 51,7% degli elettori, mentre i SI, sì sono fermati al 48,3%.
Degli oltre 3 milioni di elettori chiamati alle urne, soltanto 1.226.374 (39,2% degli aventi diritto), hanno espresso la propria preferenza, con una vittoria di coloro che hanno voluto respingere la proposta di abolire il Senato irlandese.

Irlandesi salvano la Camera alta

634.437 voti contrari, 591.937 quelli a favore dell’abolizione (scarto dei voti pari a 42.500).
A Cork e nelle due circoscrizioni del Donegal, il referendum è stato respinto, mentre i voti a favore dell’abolizione, hanno vinto nel collegio elettorale del Taoiseach Enda Kenny, ossia nella Contea di Mayo, dove il 57% si espresso favorevole contro il 43% dei no.
A Dublino invece, il 57% ha detto NO contro il 43% dei SI. Nel Galway i SI hanno vinto anche se di poco, con una situazione analoga che si è verificata a Limerick.

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Si potrà votare fino alle 22, ma l’affluenza alle urne è molto bassa in alcune zone del Paese, almeno secondo quanto riporta l’Irish Times. Il referendum che vede l’abolizione di uno dei due rami legislativi, potrebbe portare un risultato storico per l’Irlanda. Il presidente Michael D Higgins e sua moglie Sabina Higgins, sono stati tra i primi a recarsi alle urne a Phoenix Park.

Nel Referendum 2013, gli elettori sono chiamati a decidere su due questioni, se vogliono abolire il Seanad e per stabilire una corte d’appello.

Se passerà il referendum che chiede l’abolizione del Senato, dalle prossime elezioni, la Camera Alta sarà abolita, così come sarà istituita una Corte d’Appello, il cui ruolo sarà quello di agire tra l’Alta Corte e la Corte Suprema.

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In tempi di crisi in Irlanda, il Senato ha deciso di fare un passo indietro e di scegliere l’autoeliminazione, ossia l’abolizione di una delle due Camere.
Una rivoluzione che in Italia sarebbe impensabile e che invece nell’Isola di Smeraldo potrebbe accadere già da domani, visto che i senatori hanno votato la mozione per l’abolizione, lo scorso luglio, con 33 voti favorevoli, 25 contrari e 2 neutrali.
Il referendum in Irlanda, al quale sono chiamati circa 3,1 milioni di persone, potrà rendere effettivi gli emendamenti 32° e 33° della Costituzione, che recitano appunto di abolire o mantenere il Seanad e di creare una corte d’appello (Proposta che probabilmente passerà).
Il Senato irlandese conosciuto con il nome di Seanad Éireann o Camera Alta potrà quindi essere abolito dai cittadini, che domani 4 ottobre si recheranno alle urne per chiedere che la crisi economica, che ha portato l’Irlanda al commissariamento da parte dell’Unione Europa, venga pagata anche dalla classe dirigente.  Con motivazioni che oscillano tra l’inutilità del Senato e le spese eccessive, il voto di protesta dunque, porterà in caso di vittoria dei sì, alla chiusura di uno dei due rami legislativi del Paese.

I sondaggi assegnano al sì percentuali comprese tra il 60 e il 75 per cento!

 

Come funziona il Senato?

Il Seanad Éireann costituisce la camera alta dell’Oireachtas ed ha funzioni prevalentemente consultive. Il Senato è composto da 60 membri, 11 dei quali nominati direttamente dal Primo ministro, 6 eletti dai diplomati del Trinity College a Dublino e dell’Università Nazionale d’Irlanda, e 43 designati da 5 giurie di esperti all’interno di una lista di candidati meritevoli.

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Ernesto Che Guevara

Può un dipinto di Che Guevara risollevare una cittadina dalla crisi? Forse sì, anche se ai turisti americani non piace. Ad Achill Island, una piccola frazione balneare nell’ovest dell’Irlanda, la popolazione conta circa 1.500 persone e le uniche cose che si possono trovare qui, sono pub “profumati” dalla birra Guinness e tanta nostalgia di Ernesto Che Guevara.
Il volto del Che, era stato realizzato sul muro che si affaccia sulla spiaggia principale di Kilkee, un modo per celebrare l’uomo e non il credo politico, il tutto corredato da un festival latino americano che si svolge in questa cittadina della Contea di Clare. Ma la presenza di turisti americani che hanno lasciato la zona, dopo aver visto il murale, hanno costretto l’amministrazione a chiederne la rimozione.
Il volto del rivoluzionario marxista argentino Che Guevara, contestato ed amato nel mondo, ha comunque un forte legame con la cittadina di Kilkee, da lui visitata nel 1961, tanto che questa festa, Che do Bheatha festival, istituita nel 2011 lo vuole ricordare a prescindere dal colore politico.
 

Che Guevara divide

Il presidente della Camera di Commercio di Kilkee, Johnny Redmond, contestando la decisione del Consiglio locale, ha voluto ribadire che «Il festival non ha nulla a che vedere con la politica, si tratta soltanto di una festa della cultura latino-americana e che ancora una volta l’amministrazione è riuscita a darsi la zappa sui piedi».
 
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Iconic Che Guevara mural in Co Clare removed after ‘upsetting’ American tourists
 

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Buone notizie da Dublino dove la Troika, formata da Ue, Fmi e Bce, ha promosso le manovre irlandesi, elogiando i progressi e gli sforzi di questo Paese che sta cercando in tutti i modi di rimettersi in riga.
Dunque l’Irlanda, ha superato al meglio, la decima revisione del programma economico, che gli consente di accedere ad una tranche da 2,4 miliardi di euro.
Secondo le stime, già nel 2013, l’Isola Verde, dovrebbe far registrare una crescita del Pil dell’1 per cento e sopra il 2 per cento nel 2014.

Troika benevola

La troika, ha inoltre ricordato come l’asta dei titoli con scadenza decennale collocati con un rendimento intorno al 3,50% siano andati benissimo e le misure di austerity devono continuare se si vuole ottemperare agli impegni presi. Questo nuovo prestito prevede 1 miliardo da parte del Fondo Monetario Internazionale, 400 milioni dal Fondo Europeo Salva-Stati e 400 milioni dai prestiti bilaterali dei Paesi dell’Unione Europea.
Il programma di aiuti prevede per salvare l’Isola un piano di aiuti da 67,5 miliardi di euro, di cui 45 miliardi finanziati dalla Ue e 22,5 dal Fondo Monetario Internazionale.

Migliaia di cittadini hanno manifestato a Dublino contro la tassa sulla casa, l’equivalente della nostra IMU, introdotta dal piano di austerità dell’esecutivo laburista guidato da Enda Kenny.
Davanti al Dublin Castle, dove erano riuniti i ministri dell’economia della Ue più di 5 mila persone sotto la pioggia hanno sfilato contro la tassa sulla casa: da Parnell Square al Dublin Castle.
“La gente non può pagare per le banche” così recitavano gli slogan tra i manifestanti che pacificamente hanno annunciato a tutto lo Stato di riunirsi per organizzare eventi in ogni città e poi una grande giornata nazionale di disobbedienza, che si svolgerà il prossimo 1° maggio.

Campaign against the Irish Poll taxes

Nella capitale irlandese erano già presenti tanti gruppi provenienti da Carlow, Cork, Wicklow, Wexford, Limerick, Meath, Dún Laoghaire, Finglas, Galway, e Longford.