L’azienda, italiana al 100%, da anni operante nel cuore della capitale irlandese, Temple Bar, è sempre più amata ed apprezzata tanto da vantare una lista lunga d’attesa. Conosci Italian Cookery School?

Insomma, per imparare a cucinare ci vuole pazienza. Così l’Italian Cookery School ‘Pinocchio’ ha deciso di festeggiare ampliando i propri progetti. basta spulciare il fitto programma per capire corsi e masterclass: tra le offerte c’è la realizzazione della pasta fatta in casa, immancabile tradizione della Penisola, nonché della pizza e dei dolci.

Italian Cookery School è stata fondata da due imprenditori italiani con la promessa di utilizzare ingredienti e ricette nostrane. Il made in Italy deve essere rispettato al 100%. Col tempo, oltre all’enogastronomia, questo luogo è divenuto teatro dell’arte della convivialità, una specialità del tutto italiana. Agli studenti si sono spesso alternati volti noti della Tv e campioni dello sport.

La storia di Italian Cookery School

Italian Cookery School è una scuola di cucina nata nel 2004: due fondatori Maurizio Mastrangelo e Marco Giannantonio, a capo della Holding Flavour of Italy, che, tra le varie attività, include anche una divisione dedicata alla formazione. I due hanno scelto l’Irlanda per avviare un’azienda di import-export di prodotti italiani, la “scuola – commenta Giannantonio – nella sua idea iniziale, doveva essere un posto dove organizzare show-cooking per presentare a chef, imprenditori e ristoratori i prodotti italiani che avevamo selezionato e che puntavamo lanciare sul mercato irlandese”.

Ben presto si sono “aggiunti dai 15 posti iniziali, oltre 80 persone. Lo scorso anno, solo per fare qualche esempio, sono stati circa mille gli studenti della scuola per i corsi normali, cui partecipa un pubblico molto variegato. A loro vanno aggiunte oltre 2 mila persone per le lezioni in formato team building”. “Oltre alla varietà di corsi offerti, puntiamo molto sulla convivialità ‘made in italy’: un aspetto che, senza dubbio, è quello che ha permesso di differenziarci dai nostri competitor.

I nostri corsi di cucina, e in particolar modo i nostri ‘cookery party’, puntano far vivere un’esperienza nella maniera più piacevole possibile, cercando di fare sentire i partecipanti come a casa di amici”, aggiunge Maurizio. “La formula è molto semplice: gli ospiti, guidati dagli chef, imparano a cucinare i migliori piatti della tradizione – dalla pasta fresca alla pizza al tiramisù – mentre sorseggiano dell’ottimo vino italiano. Poi, tutti insieme gustano la cena preparata a partire dagli ingredienti di base. Un po’ lezione di cucina, un po’ party, dunque, è un’opportunità per divertirsi, imparare nuove cose e fare squadra intorno a un tavolo, secondo la più autentica tradizione italiana”, conclude uno dei soci.

“In occasione del quindicesimo anno dalla fondazione della scuola – commenta il direttore Crupi – abbiamo pensato a varie iniziative: è da poco terminata una masterclass, teorica e pratica, sull’arte della pizza e, nelle prossime settimane, sono previsti sia alcuni corsi che alcuni cookery party dedicati ai dolci. Senza dimenticare, infine, che, nei prossimi mesi, lanceremo nuovi corsi dedicati alle diverse cucine regionali italiane, approfondendo insieme ai partecipanti anche gli aspetti storico-turistici delle località che, di volta in volta, saranno protagoniste delle lezioni”.

 

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Tides proiettato a Derry

Una notte magica a Derry, va in scena “Tides – A History of Lives and Dreams Lost and Found”: il documentario di Alessandro Negrini che vede protagonista il fiume Foyle che divide geograficamente cattolici e protestanti nella città nordirlandese. Siamo in Irlanda del Nord, lungo le rive del fiume che ha svolto un ruolo centrale nella storia del paese. Su queste acque è atterrato un ministro fascista italiano; c’è stata la resa dei sommergibili (U-Boot) tedeschi; l’arrivo della Marina americana. E così, dopo numerosi premi, la pellicola ha fatto il suo debutto proprio nel luogo di cui parla.
“Che magica serata, devo ammettere che ho un po’ di emozione”, ha dichiarato il direttore Negrini al giornale locale parlando di Tides. “Questo lavoro è il mio tributo personale a un fiume che mi ha profondamente ispirato”, ha aggiunto. La proiezione su Ebrington Square, con il fiume alle spalle e i cittadini davanti al proiettore, ha raccolto un grande successo. Mille biglietti staccati in soli 4 giorni. “Tides è il mio personale omaggio al cittadino più silenzioso della città – ha proseguito il regista -, che si è trovato a diventare ciò che non voleva essere: un confine”. “Vedere così tante persone venire ad ascoltare le sue storie è stato per me un regalo commovente in una scenografia magica”.
Il direttore della fotografia di questo film è di fama internazionale: il norvegese Oddgeir Sæther (che ha lavorato nella pellicola «L’impero della mente» di David Lynch), con il quale Negrini ha già collaborato nel documentario ‘Paradiso’, vincitore di 17 premi internazionali.

Tides, il trailer in italiano

Dal Molise a Dublino, Marco Giannantonio e Maurizio Mastrangelo

The Irish Time, con un articolo a firma della giornalista Frances O’Rourke, omaggia Flavour of Italy Group: una realtà imprenditoriale che promuove l’enogastronomia italiana in Irlanda.

Sono passati quasi dieci anni da quando Maurizio Mastrangelo e Marco Giannantonio, di origini molisane, si sono trasferiti nell’isola con l’obiettivo di promuove la cucina italiana. Hanno scelto l’Irlanda e i risultati sono visibili e riconosciuti: una scuola di cucina dove si fanno corsi di pasta fresca, l’Italian School of Cooking, il ristorante Pinocchio nell’esclusivo quartiere di Ranelagh, l’agenzia di viaggio “Flavour of Italy Travel” e una società che organizza catering per grandi eventi.

Marco Giannantonio, originario di Ripalimosani, è una co-fondatore di Sapore d’Italia insieme a Maurizio. I due si sono conosciuti a Campobasso. Come per tanti italiani sparsi nel mondo, il loro sogno – almeno di uno dei due – è maturato dopo un soggiorno sull’Isola con lo scopo di studiare inglese a Dublino. Si tratta di una storia di successo, fatta di determinazione e tanta voglia di mettersi in gioco.

È inziato tutto così

Dopo una fase iniziale in cui i due soci miravano alla vendita di prodotti italiani in Irlanda, la svolta è arrivata con l’apertura di una scuola di cucina italiana. Correva l’anno 2005. La richiesta di partecipazione è stata da subito alta, tanto che l’anno successivo i due molisani hanno dovuto cercare una sede più grande. Nel 2006, gli investimenti si sono diversificati: prima con una società di catering e nel 2007 con un tour operator, considerando che i partecipanti alle attività scolastiche richiedevano di poter visitare l’Italia. Eccoli accontentati, con tour nei vigneti a raccogliere l’uva e a fare il vino. Nel 2008, è arrivata la ciliegina sulla torta: l’apertura di un ristorante a Ranelagh.

Diversi tra loro, ma con un elemento che li accomuna: la fiducia. Lo dichiara Giannantonio al quotidiano irlandese: “Il rapporto di amicizia genuino che c’è tra me e Maurizio è il fattore chiave del nostro modo di fare business – sottolinea nell’intervista a The Irish Time – Quando vivi all’estero senti il bisogno di crearti una seconda famiglia. Se sei da solo non puoi andare lontano, se invece hai fiducia nelle persone con cui lavori e condividi con loro ambizioni e sentimenti, i sogni possono diventare realtà”.

Dieci disegni originali di Leonardo da Vinci saranno in mostra, dal mese di maggio, presso la National Gallery of Ireland di Dublino.
Una piccola parte delle opere di Leonardo da Vinci, appartenenti alla Royal Collection della Regina Elisabetta II, saranno esposte per la prima volta fuori dal Regno Unito. L’appuntamento con il pittore fiorentino è alla National Gallery di Dublino, dal 4 maggio al 17 luglio.
L’esposizione curata dalla Royal Collection Trust mostrerà il grande talento dell’artista, dalla pittura e scultura alla progettazione, la zoologia e la botanica, così come il suo uso di penna e inchiostro, di gessetti rossi e neri, e acquarello. Si tratta della quinta mostra itinerante – iniziata nel 2002 – di disegni di Leonardo appartenenti alla Royal Collection, che vanta quasi 600 disegni dell’ingegnere.
 

I disegni del maestro

Attraverso il disegno, il pittore ha cercato di registrare e comprendere il mondo che lo circondava. Egli sosteneva che l’immagine trasmessa rivelasse conoscenza in modo più accurato e conciso di qualsiasi parola. Ciò nonostante, molti dei suoi disegni sono ampiamente annotati, tra cui il foglio di Studi per la fusione del monumento equestre a Francesco Sforza e la pagina su entrambi i lati da un notebook di studi anatomici. Leonardo era mancino, ma in tutta la sua vita riuscì a scrivere perfettamente in maniera speculare.
Le opere in mostra: Studi di arti di un bambino (1490), Studi per la fusione del monumento equestre a Francesco Sforza (1492-4), Una mappa di una diga sull’Arno est di Firenze (1504), Un nudo maschile (1504-5), Le espressioni di rabbia nei cavalli, leoni e di un uomo (1504-5), Un ramo di mora (1505-10), Recto: Il cuore rispetto ad un seme; Verso: I vasi del fegato, milza e reni (1508), Uno studio per la testa di Sant’Anna (1510-15), Studi di gatti, leoni e un drago (1513-18), Un diluvio (1517-18).
 

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Quattro giovani ricercatori dell’Università di Modena e Reggio hanno ricevuto, a Dublino, gli “Award internazionali di Endocrinologia” per il loro impegno ed i risultati ottenuti nell’Unità operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara a Modena. Fra di loro Giulia Brigante.
La Dottoressa Brigante, 31 anni, è nata a Scandiano (RE) ed è iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi di Modena dal 17 febbraio 2009 dopo aver conseguito una Laurea in Medicina e Chirurgia nel 2008 con il massimo dei voti.
Giulia Brigante opera a Modena.
 

Chi è Giulia Brigante?

Giulia Brigante è laureata in Medicina e Chirurgia a Modena nel 2008 con il massimo dei voti (110 e lode) e successivamente si è specializzata in Endocrinologia e malattie del metabolismo. Ha approfondito gli studi sulla tiroide frequentando il dottorato in Medicina Clinica e sperimentale che l’ha portata a frequentare per un anno il prestigioso Erasmus Medical Center a Rotterdam, in Olanda. Al suo ritorno, la dottoressa ha continuato ad occuparsi di patologie endocrinologiche, non solo della tiroide, ma anche di ipofisi, surrene e ovaie, avendo come riferimento la Cattedra di Endocrinologia del Nuovo Ospedale Civile di Baggiovara a Modena.
 

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Il compositore italiano porterà sul palco dell’International Arts Festival, in anteprima, il suo nuovo album «Le retour à la raison», in uscita il prossimo 19 settembre. Nel frattempo Teho Teardo ha pubblicato in rete «L’etoile de mer», una marcia funebre del 1900 a dir poco suggestiva.

L’anteprima del disco di Teardo in Irlanda a Galway il prossimo 23 luglio.

«Le retour à la raison» verrà presentato in anteprima europea in Irlanda all’International Arts Festival di Galway il 23 luglio 2015, dove Teardo sarà l’unico artista italiano in cartellone insieme a St. Vincent, Damien Rice e Sinead O’Connor.

L’uscita di Le retour à la raison. Musique pour trois film de Man Ray dedicato a Man Ray conferma nuovamente Teardo come uno dei compositori di riferimento della scena musicale contemporanea. Sono, infatti, sempre più frequenti le sue partecipazioni a festival europei dove Teardo viene salutato come uno degli artisti più originali di questa generazione. Parallelamente, prosegue la luna di miele con l’Irlanda dove, dopo la felice collaborazione del 2014 con il drammaturgo Enda Walsh per le musiche dello spettacolo Ballyturk, per il quale ha vinto l’Irish Theatre Award e da cui tratto l’omonimo disco, Teardo ritorna a Galway il 15 luglio con le musiche originali per lo spettacolo teatrale The Matchbox di Joan Sheehy e il 20 luglio per il concerto Le retour à la raison.

Il video, girato da Francesca Mazzoleni, riprende il concerto sold out di Le retour à la raison al Museo MAXXI di Roma il 7 febbraio scorso, e vede la partecipazione di 40 chitarristi tra cui Joe Lally (Fugazi), il regista Andrea Molaioli e il critico cinematografico Mario Sesti, presenti anche nel disco in uscita a settembre su CD, LP e Download per l’etichetta Specula Records.
Contemporaneamente agli impegni internazionali, Teho Teardo si esibirà a Roma (Villa Ada, Roma Incontra il Mondo) il 17 luglio e il 18 luglio a Fossombrone (PU) insieme a Elio Germano con una nuova versione de “Viaggio al termine della notte” e con altri suoi progetti il 6 agosto a Sterpo (UD) e il 7 agosto a Castiglione D’Orcia (SI).

Presentazione e degustazione di prodotti food & wine italiani ai buyer irlandesi.

La FIBI, Federation of Italian Business in Ireland in partnership con la Strive International Consulting Ltd , organizza “Tasting Italy in Dublin”, un tasting mirato ad importatori e buyer irlandesi.

Il 3 Dicembre 2014 a Dublino, presso il Pinocchio Restaurant, le aziende italiane incontreranno direttamente gli operatori economici irlandesi interessati a degustare ed eventualmente acquistare le loro eccellenze.

Tasting Italy in Dublin

 

Tasting Italy in Dublin

Il Made in Italy agroalimentare si presenta agli importatori Irish attraverso una iniziativa di tasting volta alla promozione delle tipicità italiane sul mercato irlandese. Lo scopo del progetto è quello di aprire uno sbocco in un mercato molto interessante per il food & wine come quello irlandese. Nell’ultimo anno le importazioni di prodotti agroalimentari sono cresciute del 9% con un fatturato totale del settore di circa 13 miliardi di euro e sono ancora in crescita.

Interessanti le prospettive di sviluppo: il consumatore irlandese è notevolmente attratto dalle produzioni agroalimentari Made in Italy; in molti casi sa già riconoscere i prodotti italiani e dimostra di apprezzare sempre di più la dieta mediterranea e l’Italian Cooking Style per i suoi indiscussi principi salutistici.

Le analisi dell´interscambio commerciale con l´Italia confermano questi aspetti: nell’ultimo anno le importazioni di prodotti alimentari dal nostro paese sono cresciute, in particolare quelle delle bevande e dei prodotti da forno.

Il food & wine Made in Italy è considerato di ottimo livello in generale e pieno di eccellenze per la tradizione millenaria e soprattutto la varietà di prodotti che si possono trovare di regione in regione cosa che manca in un’isola non molto grande come l’Irlanda.
Il progetto è strutturato sulla massima concretezza per ottenere come risultato immediato la promozione delle aziende, sviluppo di accordi commerciali con importatori e l’inserimento dei prodotti sul mercato irlandese.

La serata sarà interamente dedicata alla presentazione dei prodotti delle aziende partecipanti con la degustazione dei prodotti presentati. Le aziende avranno a disposizione uno spazio dedicato con schermo e proiettore per poter presentare durante la serata i prodotti, la storia, il territorio di provenienza delle aziende, i processi produttivi, le tradizioni storiche e le persone che lavorano in azienda.

L’evento è a numero chiuso, verranno invitati esclusivamente 40 operatori selezionati per permettere di raggiungere il massimo risultato.

Gli operatori che parteciperanno agli incontri diretti rientrano nelle seguenti categorie: Manager di Ristoranti, Chef, Floor Manager, Distributori Specializzati, Titolari di Negozi Gourmet, Wine shop, Delicatessen Shop, Catene di supermercati, Scuole di cucina, Strutture di catering.

 

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Ritorno alle origini per la mostra «Homecoming» che vede protagonisti dodici giovani artisti, sei della Void Art School di Derry e sei fotografi provenienti dall’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma.

Le opere, in programma fino al 3 ottobre nella sede ISFCI, sono state realizzate nel corso di due workshop guidati a Derry, da Paola Bernardelli e Damien Duffy e, nella capitale, da Ottavio Celestino in collaborazione con Andrea Calabresi.

“Un viaggio nella memoria”, inteso come luogo fisico oppure mentale, raccontato in maniera creativa dagli artisti Eliana Bambino, Joe Carlin, Shauneen Colhoun, Eoghan Deane, Gianmaria De Luca, Vincent Fahy, Giorgia Fanelli, Pierpaolo Lo Giudice, Andrea Musicò e Niamh Roberts. Ai loro lavori si aggiungeranno quelli di Agnese Sbaffi e Emma Nicholas che hanno partecipato alla prima edizione, visto che questa mostra segna la fase conclusiva del secondo ciclo, del progetto triennale The Trilogy.

 

Homecoming

Fino al 3 ottobre 2014 con ingresso libero.

Dove?

ISFCI, Piazza dei Sanniti 9, 00185 Roma
Metro B Policlinico
Tram 3, 19 fermata Reti
Bus 492, 71, 140, C2, C3 fermata Tiburtina/Marrucini
Bus 93, 163, 443, 545 fermata Verano

 

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Due nuove adesioni allo Chefs’ Irish Beef Club, l’esclusivo club di Chef della Bord Bia (Irish Food Board): Daniele Repetti (Nido del Picchio) e Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati).

L’ingresso nel club è stato celebrato durante un viaggio in Irlanda che ha permesso agli chef di avvicinarsi a tutti gli aspetti della produzione bovina: dalla visita di un allevamento con un approfondimento sui metodi tradizionali irlandesi e sulle avanzate metodologie di tracking e di misura dell’approccio sostenibile, alla lavorazione e maturazione della carne.

Gli chef sono inoltre entrati nel vivo delle procedure che garantiscono il massimo del gusto, della sicurezza del prodotto e della sua sostenibilità su tutta la filiera.

 

Daniele Repetti (Nido del Picchio) e Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati)

Daniele Repetti (Nido del Picchio) e Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati)


 
Liam MacHale(Manager Bord Bia Italia), Chef Filippo Saporito, Liam O’Dwyer, allevatore, Chef Francesco Cassarino, Chef Daniele Repetti

Liam MacHale(Manager Bord Bia Italia), Chef Filippo Saporito, Liam O’Dwyer, allevatore, Chef Francesco Cassarino, Chef Daniele Repetti


 
Creato da Bord Bia nel 2004, il club conta circa 70 chef associati in Francia, Olanda, Svizzera, Germania, Belgio e Inghilterra. Il club italiano, lanciato nel marzo di quest’anno, conta 7 chef e ha all’attivo 5 stelle Michelin (5 ristoranti con 1 stella Michelin). Insieme a Filippo Saporito e Daniele Repetti anche Stefano Arrigoni – Osteria della Brughiera, Sara Conforti – Osteria del Vicario, Andrea Fusco – Giuda Ballerino, Francesco Cassarino – Caravanserraglio e Giuliana Germiniasi – Capriccio.

[blockquote quote=”Sempre più chef si appassionano al nostro pregiato manzo. Sono lieto di avere celebrato l’ingresso dei due nuovi chef in Irlanda, una tradizione dello Chefs’ Irish Beef Club che consente agli chef di avere una conoscenza completa di tutta la filiera oltre che un’interessante occasione di confronto con altri professionisti della haute cuisine.” source=”Liam MacHale, manager della sede italiana di Bord Bia”].

 

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A Dublino, alcune aziende italiane, Otto Terre, Feudo Antico, Agricola Le Querce, Branchini1858, Oro della Sabina, Duca D’Iser, Villa Zarri, Pastificio Andalini, Agricola PG, Acetaia Pedroni e il Vallino, hanno incontrato i buyer e importatori irlandese a caccia delle migliori primizie made in Italy.
Organizzato dalla FIBI, all’evento hanno aderito oltre 70 tra buyer e importatori irlandesi interessati a conoscere l’agroalimentare italiano.
Le aziende italiane, provenienti da ogni parte d’Italia, si dicono soddisfatte per il successo riscosso, non solo per i prodotti tradizionalmente conosciuti all’estero come pasta, vino, olio, formaggi, sughi, ma anche per prodotti outsider come brandy, sughi di selvaggina, pasta alle ortiche, prodotti da forno e basi per pizza e le confetture di peperoni verdi.
 

 
L’evento si è svolto presso il Pinocchio Italian Restaurant in Ranelagh, da anni portavoce dell’Italian food &wine in Irlanda e membro fondatore della FIBI insieme al Flavour of Italy Group e alla Strive Export Marketing.
Un ruolo importante nella promozione dell’agroalimentare italiano in Irlanda è svolto dagli Chef che quotidianamente entrano in contatto con i consumatori finali e clienti irlandesi, ecco perché una parte importante dei buyer del network è rappresentata dai ristoratori, insieme agli importatori specializzati di vino e alcolici, distributori, catene di supermercati, gourmet shops, negozi off-licence e scuole di cucina.
 

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