Intervistiamo la scrittrice romana Diletta Nicastro sull’affascinante e poliedrico tema dell’Irlanda, isola impreziosita da bellezze naturali “mozzafiato” (termine di cui il Mondo di M&L è custode, rispondendo all’appello lanciato dalla Società Dante Alighieri di Firenze1), chiedendole di disegnarci una ideale finestra sul suo libro “Dio salvi il gigante”.
Laureata in Sociologia (cattedra di Storia delle Comunicazioni di Massa), con la sua tesi ‘Gianluca Vialli, un eroe moderno veicolato dai mass media’, ha vinto nel 2000 il Premio di Laura Stefano Benetton come miglior tesi sportiva dell’anno. Dal 2003 è Giornalista Pubblicista e nel 2007, durante un viaggio in Lussemburgo con l’allora fidanzato (ed ora marito) ha l’ispirazione che darà vita alla saga de “Il Mondo di Mauro & Lisi”.
Da sempre attenta al sociale, Diletta Nicastro ha sostenuto tramite M&L la Croce Rossa Italiana subito dopo il terremoto in Abruzzo (2009) e ad Haiti (2010). Attualmente appoggia il progetto ‘M&L per l’Aula Manfredi’ per la costruzione di una scuola in Africa tramite l’Onlus Se.A.Mi. Nel 2011 ha vinto il Premio Bastet per la diffusione della cultura del gatto nella letteratura grazie a ‘I segreti di Tallinn – Il quinto incarico’. Nel 2012 ha vinto il Booktrailer Online Award per ‘Dio salvi il Gigante – Il sesto incarico’.
La saga de “il Mondo di Mauro & Lisi” è incentrata intorno alla storia di due fratelli: Mauro Cavalieri, il maggiore, ispettore dell’Unesco ai suoi primi incarichi, ed Elisabetta (detta Lisi), che con la sua spontaneità, profondo intuito e tenacia, diverrà di incarico in incarico l’insostituibile compagna d’avventure. La coppia di investigatori in missione per preservare i siti protetti del patrimonio dell’Unesco – dalla fortezza medievale del Gran Ducato di Lussemburgo al centro storico di Roma nel Settimo Incarico uscito a febbraio 2013 – diventa un trio quando all’improvviso le loro vite si incrociano con quella dell’irlandese Kieran Moynihan, alla ricerca della sua storica armatura di famiglia, in un incalzare di eventi e trame che a tratti e nello stile ricorda le atmosfere dei romanzi di Agata Christie. Uno degli aspetti che affascina il lettore che si accosta al Sesto incarico della saga – “Dio salvi il gigante” – è il profondo amore degli irlandesi per la propria terra e per l’antica lingua gaelica dei loro padri, che ispira al fuggitivo Cuchullin (personaggio il cui nome trae origine dalla leggenda dell’omonimo eroe celtico difensore dei confini dagli invasori del Nord che volevano deporre il re bambino Cormac per conquistare il trono irlandese) questo bellissimo elogio dei suoi abitanti: “Qualunque sia lo scontro politico che ci separa, l’Irlanda è la nostra terra. Nessuno di noi, nessuno, la ferirebbe..”. E’ questo uno dei motivi per cui Mauro e Lisi riceveranno concitate telefonate dalla contea irlandese del Donegal, in cui sarà loro richiesto di agire da intermediari tra i repubblicani irlandesi del gruppo di Patrick O’Hara (a cui appartengono Kieran e i suoi amici Charlie, Greer, Una, Penny e Lawrence) e i servizi segreti inglesi dell’MI6. La missione, spinta inizialmente dal profondo desiderio di liberare un loro caro amico (di cui non rivelo qui il nome per lasciare la suspense ai lettori) colto da un’imboscata di un misterioso gruppo di terroristi in uno shed locale, li porterà a trovarsi a vivere al centro un gioco molto più grande di loro, che vedrà coinvolto anche il sito naturalistico Unesco del Selciato del Gigante, confinante con il castello di Dunsverick (che, secondo una tradizione locale, fu visitato anche da san Patrizio).
Diletta, ci puoi aiutare ad entrare maggiormente nelle corde che muovono il cuore dei protagonisti, parlandoci più’ a fondo della passione per la verde Irlanda che muove le scelte del gruppo di Patrick a Letterkenny..motivazione che va al di là di un semplice credo politico per affondare le proprie radici nella fierezza dei propri antenati che con dignità protessero i valori della loro terra natia?
“Patrick O’Hara fa politica da quando è giovanissimo. La sua storia viene narrata ed approfondita nel racconto ‘La vendetta di Sam Campbell’, inserito nella raccolta ‘Verso Roma’. E’ un uomo dal carisma naturale, che raccoglie attorno a sé giovani irlandesi che si rispecchiano nelle sue idee. E’ da poco stato eletto nel consiglio comunale di Letterkenny (città del Donegal dove è nato e cresciuto Kieran Moynihan). Non ha mai nascosto di sognare un’Irlanda libera e del suo passato si sa che è stato arrestato in Irlanda del Nord con la scusa di guida in stato di ebbrezza. Dopo tre giorni in prigione, che Patrick mai ha voluto raccontare a nessuno, è stato rilasciato. Dal carattere forte e pacato, potrebbe maturare un sentimento di naturale avversione nei confronti dell’MI6. Tuttavia, al momento della scoperta di reali minacce al sito del Selciato del Gigante, è lui ad accettare il dialogo con l’MI6 per salvare la sua terra, spingendo tutti i suoi uomini, che si fidano di lui, a fare lo stesso. Una scelta che probabilmente gli cambierà la vita, ma che è stata dettata anche da quell’amore profondo della sua terra che deve essere protetta, sempre e comunque.
“Kieran arriva a Patrick O’Hara quando è ancora al liceo. Cresciuto nel culto della storia irlandese, si rispecchia nelle sue idee ed è pronto a sostenerlo in qualsiasi modo. Nel corso del romanzo sarà sempre più evidente il legame che Kieran prova per la sua terra. E narrerà molte storie che affondano le radici in tempi perduti. Da Cuchullin, alle guerre per proteggere il Re bambino Cormac, fino alle lotte del Cinquecento degli O’Donnell (di cui i Moynihan erano alleati) contro la regina Elisabetta”.
“Sotto di noi uno spettacolo che non potrò mai raccontare. Un colpo al cuore per la bellezza, la forza e la maestosità. Non avevo mai visto nulla che potesse anche lontanamente somigliargli. E si trattava solo di ombre, di spuma bianca che si stagliava senza sosta su un tappeto di colonnine basaltiche che si protendevano geometriche e ribelli verso l’Oceano..”: queste sono solo alcune pennellate con cui descrivi la maestria con la quale la natura nei millenni ha modellato il sito naturalistico del Selciato del Gigante – antichissimo affioramento roccioso situato sulla costa nord est irlandese a pochi chilometri a nord della cittadina di Bushmills – entrato nella World Heritage List Unesco nel 1986.
Ci puoi raccontare che emozioni ti ha ispirato questo gioiello naturalistico irlandese nello stesura di “Dio salvi il gigante” e come è nata l’ispirazione del sesto incarico, in cui inserisci anche un interessante omaggio al libro “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen ?
“Il Selciato del Gigante è di una bellezza straordinaria. Impossibile descrivere la potenza del suo impatto emotivo mentre si osservano le colonnine di basalto che si gettano in mare o svettano verso l’alto creando formazioni mozzafiato tra cui l’Organo (presente nel romanzo). Ho avuto la fortuna di visitarlo in una grigia giornata di novembre (periodo in cui si svolge il romanzo, tra l’altro), quando batteva un vento freddo e si alzava la spuma dell’Oceano. Nessun altro era presente lungo il sentiero ed ho potuto sentire il pulsare del sito, che mi ha mostrato le azioni dei miei protagonisti, azioni che cambieranno le loro vite.
“Come ogni sito Unesco descritto nei miei libri, il Selciato del Gigante diventa protagonista. E’ descritto nei minimi particolari, e vi è nel libro una mappa per seguire l’azione sia mentre si legge, sia qualora qualcuno volesse vederlo dal vero e ripercorrere gli avvenimenti sul luogo reale.
“Ma l’Irlanda tutta è stata di ispirazione per ‘Dio salvi il Gigante’. Una storia d’amore e passione, per il mondo, per la propria Terra, per la propria storia e per le persone che sono attorno. L’Irlanda vive e respira tra le pagine del libro.
“L’idea di ambientare nell’isola verde un’avventura era nata da tempo. Da quando è comparso, ne ‘Il mistero di Lussemburgo’ (il primo romanzo della saga), il personaggio di Kieran Moynihan, che ha assunto un ruolo sempre più importante nella storia (e nel cuore di Lisi Cavalieri). Da tempo i lettori attendevano di sapere chi fosse realmente questo misterioso irlandese. Chi i suoi amici. Quali i suoi ideali, tramandati dal nonno e insegnatagli dal padre. Già ne ‘I segreti di Tallinn’ vi sono le prime avvisaglie del suo legame con Patrick O’Hara e la profondità e l’intensità del suo interesse per la questione irlandese.
La questione irlandese viene trattata qui in maniera non macro-sociale, ma come storia di individui. Individui costretti ad affrontare qualcosa che va al di là dei credo e dalle storie personali (la possibilità di un attentato terroristico sul suolo irlandese) e porterà alcuni uomini a trovare un’alleanza dove, viceversa, solitamente regna solo la tensione e il sospetto.
In questo contesto è stato inserito anche il mio personale omaggio a Jane Austen, altro tema importante del libro. Di primo acchito l’omaggio a Miss Austen, autrice così inglese, può sembrare in dissonanza con un libro così profondamente radicato nel mondo irlandese. Ma Jane Austen è autrice attualissima sebbene siano passati 200 anni esatti dalla pubblicazione del suo ‘Orgoglio e Pregiudizio’. E se allora nel suo romanzo più celebre era narrato con arguzia e penna delicata lo scontro sociale tra l’altero Fitzwilliam Darcy e la vivace Elizabeth Bennet, separati per status sociale, in ‘Dio salvi il Gigante’ la separazione tra i protagonisti è dettata dalla contrapposizione politica-sociale. Ritroviamo così il freddo Jonathan ‘Fitz’ Darcy, agente segreto dell’MI6, alle prese con i pregiudizi e la passionalità di Penelope Hughes, braccio destro di Patrick O’Hara. Lo scontro tra i due cerca di rispecchiare la difficoltà di dialogo, ma rappresenta anche la possibilità di una mano tesa tra le parti”.
Intervista a cura di Donatella Cerboni

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Qui Belfast, libro

Dal 1982 fino ai giorni nostri Silvia Calamati ha vissuto in prima persona la questione irlandese. Un dramma a cui, l’autrice cerca di dare voce con Qui Belfast, aprendo una breccia in quel muro di omertà e connivenza che circonda il conflitto nord-irlandese.

Una censura il cui prezzo più alto è stato pagato da migliaia di civili innocenti, costretti a subire la violenza dello Stato, delle forze di sicurezza britanniche e della polizia, senza avere poi giustizia.

Con esperienza, partecipazione e sensibilità Silvia Calamati ha raccolto le voci della società civile, insieme a testimonianze e articoli di personalità di spicco del mondo politico, culturale e religioso, seguendo da vicino il tormentato percorso che ha portato, nell’aprile del 1998, alla firma dello storico «Accordo del Venerdì Santo» e all’inizio di un travagliato, e ancora oggi incompiuto, processo di pace. E mentre è vivo e forte, da parte di Londra, il tentativo di affievolire – insieme alle sue pesanti responsabilità – la memoria della guerra, Qui Belfast consegna al lettore pagine di indignata verità: una storia molto diversa da quella che i media più «autorevoli» tentano di contrabbandare come «ufficiale».


Qui Belfast. Storia contemporanea della guerra in Irlanda del Nord

«È per tutto questo che ho girato infinite volte le strade, per raccogliere di persona voci e testimonianze di gente comune, la cui vita forniva una versione del conflitto nord-irlandese diversa da quella presentata dai media.

A parlare sono persone come Annie Armstrong e Joe B., scampati a un tentativo di assassinio da parte dei gruppi paramilitari lealisti, Emma Groves, resa cieca da un proiettile di gomma sparatole al volto da un soldato britannico nel 1971, Peter Caraher, il cui figlio Fergal fu ucciso nel 1990 mentre usciva da un parcheggio dopo essere stato fermato dai soldati, Bernadette Devlin McAliskey, leader del Movimento per i diritti civili alla fine degli anni Sessanta, Gerard, figlio di Sands, e Paul Hill, uno dei «Quattro di Guildford», i quattro irlandesi che hanno trascorso quindici anni in carcere seppur innocenti e la cui vicenda ha ispirato il film “Nel nome del padre”, del regista Jim Sheridan».

Silvia Calamati

Si occupa della questione irlandese dal 1982. È autrice di Una colonia in Europa (Edizioni Associate, 2005), Il diario di Sands. Storia di un ragazzo irlandese (scritto assieme a Laurence McKeown e Denis O’Hearn, Castelvecchi, 2010, vincitore del Premio Tassoni 2011) e Le compagne di Bobby Sands. Le donne e la guerra (Castelvecchi, 2011), la cui precedente edizione, Figlie di Erin, è stata tradotta in inglese, spagnolo e gaelico.
Ha anche tradotto Un giorno della mia vita di Sands (Feltrinelli, 1996) e Guerra e liberazione. La chiesa del conflitto, di padre Joseph McVeigh (Edizioni della Battaglia, 1998).
Collaboratrice di RAINEWS 24, ha ricevuto a Belfast il premio internazionale TOM COX AWARD per il suo impegno di giornalista e scrittrice.

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Cinquanta sfumature

E.L. James in cima alla lista degli autori che più hanno venduto e guadagnato nel mercato irlandese nel 2012. Le vendite della trilogia in Irlanda dell’autrice britannica, hanno fatto registrare cifre da capogiro, €2,805,347.23, ottenendo un fatturato per Cinquanta sfumature di grigio di €967.315, un record per un libro per adulti in un solo anno.

Lo scrittore irlandese più venduto, resta Maeve Binchy, il cui ultimo libro è stato completato poco prima della sua morte. Pubblicato nel mese di settembre, ha venduto 36.582 copie, ottenendo un fatturato di €525,925.65.

Best-seller irlandese è stata Maria O’Rourke, il cui debutto ‘Just Mary’ (un libro di memorie) ha fatto registrare vendite per €363,599.66. Un altro successo è stato Atlas of the Great Irish Famine.

 

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Nello scoprire l’animo enigmatico di Grey, Anastasia conoscerà per la prima volta i suoi più oscuri desideri.

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Genere: letteratura internazionale
Pagine: 594
Formato: Brossura
Lingua: Italiano
EAN: 9788804623243

 

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Diario d’Irlanda

Si intitola Diario d’Irlanda, il nuovo romanzo di Valentina Aglio, Albatros editore (Premio Internazionale Pietro Mignosi 2012).

In Diario d’Irlanda, l’autrice messinese viaggia sulla strada dei ricordi ricca di scoperte ed emozioni, in luoghi diversi in un passato prezioso da rivalutare nella condivisione di progetti e speranze futuribili.

Si dice che spesso nella vita accade l’improbabile, ciò che non avresti mai immaginato, ma che hai sempre sognato. Quando accade veramente, poi, non riesci a dominare l’emozione che si prova e vorresti raccontare la tua storia al mondo intero.

Laura ha sempre amato partire per le vacanze studio, non avrebbe, però, mai pensato di tornare così diversa dopo questa esperienza. Si dice anche che le cose belle e indimenticabili sono quelle grandi e irraggiungibili. Invece la vita è bella e indimenticabile soprattutto nella semplicità di ogni giorno, nell’ansia di un amore, nella novità di un viaggio con degli amici speciali, nell’originalità di luoghi diversi da scoprire, nella preziosità di un passato da rivalutare, nella condivisione di speranze, delusioni, progetti.

Laura sa che la vita è complicata e che si deve indovinare il tempo giusto e la corrente propizia, ma il suo sogno è troppo grande per rinunciarci. Non importa quanti le crederanno o la ascolteranno. Lei vuole solo dire quanto è meraviglioso, insostituibile e irrinunciabile lottare per qualcosa in cui si crede davvero. La vittoria non è nel traguardo raggiunto, ma nella giusta attesa del momento giusto.

 

Altre informazioni

  • Genere: Letteratura italiana
  • la Feltrinelli: Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
  • Editore: Il Filo
  • Collana: Nuove voci
  • Pagine: 232
  • Formato: brossura
  • Lingua: Italiano
  • EAN 9788856735895

 

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Il valzer dimenticato vi porta a Terenure, un grazioso sobborgo di Dublino, dove sta nevicando. Gina Moynihan, trentenne sveglia e smaliziata, la tipica “altra donna”, ripercorre i momenti che l’hanno portata a innamorarsi dell’uomo della sua vita, Sean Vallely. Mentre fuori la città si paralizza sotto una coltre bianca, Gina ricorda i giorni trascorsi tra una camera d’albergo e un’altra, i lunghi pomeriggi divisi tra estasi e rifiuto.
Il valzer dimenticato è il nuovo libro di Anne Enright – scrittrice irlandese, autrice di saggi, racconti e romanzi.
Il suo romanzo La veglia (The Gathering) ha vinto il Booker Prize nel 2007. Prima di tale vittoria non era particolarmente nota al grande pubblico in Irlanda o nel Regno Unito, sebbene i suoi libri fossero favorevolmente recensiti e stimati.
 

Sinossi

A Terenure, un grazioso sobborgo di Dublino, sta nevicando. Gina Moynihan, trentenne sveglia e smaliziata, la tipica “altra donna”, ripercorre i momenti che l’hanno portata a innamorarsi dell’uomo della sua vita, Seán Vallely. Mentre fuori la città si paralizza sotto una coltre bianca, Gina ricorda i giorni trascorsi tra una camera d’albergo e un’altra, i lunghi pomeriggi divisi tra estasi e rifiuto. Ora, mentre le strade silenziose e il vorticare della neve rendono la giornata luminosa e piena di possibilità, Gina decide di uscire e incontrare una bambina, un “bellissimo errore” come la chiama lei: è Evie, la figlia dodicenne di Seán, la testimone involontaria del loro amore. In questo romanzo, una sorta di libro dei segreti, Anne Enright si rivolge direttamente ai suoi lettori che, come in “La veglia”, trovano, tutta l’improvvisa emozione della vita quotidiana, i fragili legami tra le persone, gli sguardi pronti a cogliere ogni minimo gesto, ogni battito di ciglia, e come sempre l’autentico, spietato ritratto di famiglie, matrimoni, individui.
 

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Formato: Brossura
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2012
Collana: Narratori stranieri Bompiani
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Forgotten Waltz
Lingua originale: Inglese
Pagine: 275
Traduttore: A. Silvestri
Codice EAN: 9788845271489
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi stranieri contemporanei
 

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James Joyce

Battaglia legale sui manoscritti inediti di James Joyce (1882-1941), la cui opera dal 1 gennaio del 2012 è diventata pubblica. Il diverbio nasce tra la Biblioteca Nazionale d’Irlanda e lo studioso dublinese Danis Rose, che ha intavolato una battaglia legale in materia di diritti delle opere.

Il contrasto è nato dall’annuncio della Biblioteca, di voler pubblicare un’ampia collezione di autografi di Joyce, fra cui appunti e prime bozze di “Ulisse” e “Finnegans Wake” e così lo studioso ha tirato in ballo l’Alta Corte di Dublino, definendosi danneggiato in quanto nuovo detentore legittimo del copyright degli inediti.

Rose infatti aveva appena reso pubblici alcuni inediti con l’editore americano House of Breathings e secondo una clausola di una legge europea, “la prima persona a pubblicare materiale inedito che entri nel pubblico dominio acquisisce diritti equivalenti al copyright per un periodo di 25 anni”.

 

Inediti di Joyce

La Biblioteca Nazionale d’Irlanda, non sembra essere minacciata da Rose e la direttrice Fiona Ross, assicura che il loro progetto è in cantiere da molto tempo e non ha nulla a che vedere con quelle già pubblicate dallo studioso.

Sarà un commissione ministeriale istituita dal governo di Dublino a decidere chi avrà la meglio.

 

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Colazione da Darcy

Colazione da Darcy. Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare! Sperduta al largo delle coste occidentali dell’Irlanda, l’isola di Tara è rimasta disabitata per anni ma, secondo le ultime volontà della zia, Darcy dovrà restarci a vivere per almeno dodici mesi se vuole ereditare la proprietà.

Un bel colpo, non c’è che dire, per la povera ragazza, che improvvisamente dovrà dire addio alla frenetica vita metropolitana e abbandonare per sempre le sue belle décolleté con il tacco, in cambio di un paio di comodissime galosce antipioggia!

Una volta sull’isola, Darcy non dovrà affrontare soltanto i mille problemi pratici di una landa di terra in mezzo al mare, ma si troverà alle prese anche con una difficile scelta: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot – due abitanti dei quali l’isola si è popolata dopo il suo arrivo – saprà farla sentire davvero a casa?

 

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Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare. Secondo le ultime volontà della donna, però, per entrarne in possesso, Darcy dovrà trascorrere almeno dodici mesi sull’isola di Tara, al largo delle coste occidentali dell’Irlanda. Una bella sfida, non c’è che dire, per una come lei, abituata alla frenetica vita londinese.

E così, senza quasi rendersene conto, da un giorno all’altro si ritrova a dover dire addio alle amate scarpe con il tacco per indossare un paio di orribili stivali. Adattarsi alla spartana vita dell’isola sarà un’impresa tutt’altro che facile, ma nel ristorantino appena aperto, tra una tazza di tè e i biscotti fatti in casa, Darcy scoprirà che l’isola ha molto da offrire… Nuovi amici e forse un nuovo amore l’attendono dietro l’angolo: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot, saprà far battere il suo cuore?

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Formato: Rilegato
Editore: Newton Compton
Anno di pubblicazione: 2012
Collana: Anagramma
Lingua: Italiano
Pagine: 375
Traduttore: M. Francescon
Codice EAN: 9788854137622
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi stranieri contemporanei

 

Ali McNamara

Ali McNamara, autrice di Colazione da Darcy, ha iniziato a scrivere postando pensieri sul sito di Ronan Keating, attirando migliaia di contatti giornalieri. Il ricavato di queste storie è stato donato alla lotta contro il cancro. Scoperta la passione per la scrittura, ha cominciato a pubblicare romanzi, diventati bestseller. Prima di L’estate delle coincidenze, con la Newton Compton ha già pubblicato grandi successi, tra cui: Innamorarsi a Notting Hill, Colazione da Darcy e Colazione in riva al mare.

Moving On, di Catherine Dunne

È un racconto noir, pervaso da un’atmosfera cupa di mistero, ambientato su una splendente isola greca dell’Egeo. Ma è anche la storia di una perdita, e di una rinascita. Di una partenza, e di quanto l’essere outsider – stranieri, differenti – crei distanze e vicinanze imprevedibili.

E’ Moving on (Percorsi Editore), il racconto che Catherine Dunne ha scritto per la seconda edizione del Festival italo-irlandese (Nogarole Rocca e Verona, 3-6 maggio 2012) cedendo gratuitamente i diritti della pubblicazione all’associazione ònoma, organizzatrice del Festival.

Il volume della scrittrice irlandese verrà presentato al pubblico sabato 5 maggio alle 20 nella Chiesa di Santa Maria in Chiavica a Verona (via Santa Maria in Chiavica 7).

In versione bilingue italiano-inglese (con traduzione di Federica Sgaggio e revisione di Ada Arduini), Moving On avrà tiratura limitata di mille copie numerate e sarà disponibile dopo la presentazione pubblica.
La copertina è stata realizzata dal grande artista italiano Domenico Paladino: pittore, scultore e incisore, tra i principali esponenti della Transavanguardia.
Nel corso dell’appuntamento veronese, intitolato “Parole e musica – Incontro con gli autori”, Catherine Dunne, insieme allo scrittore nordirlandese John Lynch e a cinque colleghi dublinesi ospiti del Festival (Anthony Glavin, Niamh MacAlister, Celia de Freine, June Caldwell, Lia Mills) incontreranno i lettori per una serata di chiacchiere, reading (con traduttore) e musica tradizionale irlandese dal vivo con “The Birkin Tree”.

Tratto da Moving On:

“Non sono affari tuoi”, disse quando gli riferii quel che avevo visto. Stava usando il pollice per stendere il colore di fondo sulla tela. Lo applicò in uno strato spesso, poi grattò via l’eccesso con la spatola. Alla fine, arretrò e si mise fermo a guardare da lontano, giudicandone l’effetto.
Mi ci ero abituata: all’attesa, al fatto che non badasse a me. “Tu e io siamo diversi, tutto qua”, disse. “Non parliamo la loro lingua”.

‘It’s not your concern,’ he said, when I told him what I’d seen. He was using his thumb to texture paint onto canvas.
He applied it thickly, then scraped away the excess with his palette knife. Finally, he stood back, judging the effect.
I had grown used to this, to waiting, to his not looking at me. ‘We’re different, that’s all, you and I – we don’t speak the same language they do.’

Il libro è edito da Percorsi Editore, cooperativa di Benevento che destinerà il ricavato all’associazione ònoma. La stampa è a cura della tipografia Auxiliatrix.

Alcuni dei suoi libri tra cui Moving On

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La sposa irlandese

La notte prima delle sue nozze una giovane donna capisce di non aver mai amato l’uomo che sta per sposare. Così ‘La sposa irlandese‘ stuzzica la curiosità del lettore.

Un’anziana donna di servizio che ha dedicato la propria vita al lavoro osserva con astio la frivolezza delle signore dell’alta società, nei bagni di un grande hotel dublinese. Sono solo alcune delle storie magistralmente narrate nei sette racconti inediti di questo volume.

In una Dublino che ricorda James Joyce, i personaggi di Maeve Brennan vivono esistenze silenziose, apparentemente banali, sotto la cui superficie si agitano però sentimenti e aspirazioni in lotta con i limiti e le costrizioni di ambienti piccolo borghesi. Ed è questa costante tensione tra vita sognata e vita reale a segnare l’esperienza, a volte tragica, delle memorabili figure che animano questi racconti.

 

La sposa irlandese nei dettagli

Formato: Tascabile
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Anno di pubblicazione 2011
Collana: Scrittori contemporanei
Lingua: Italiano
Pagine: 153
Traduttore: C. Gabutti
Codice EAN: 9788817053655
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi stranieri contemporanei Romanzi e Letterature, Racconti stranieri
 

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servizio-della-regina

“Non bisogna mai aver paura di nulla, nemmeno della morte”. Con questa idea in testa la giovanissima irlandese Maud Gonne ha trovato il coraggio di intraprendere la sua battaglia politica contro la tirannia dell’Impero Britannico e secondo questa filosofia ha condotto tutta la sua vita, come lei stessa ha voluto testimoniare con la sua autobiografia: Al servizio della regina.

Dall’infanzia fino al primo matrimonio celebrato nel 1903, gli anni che Maud Gonne racconta sono quelli di una Irlanda povera e soggiogata che cerca di affermare la sua indipendenza attraverso la lotta organizzata e la ribellione.

Ed è sempre lei, viaggiatrice infaticabile, a raccontare in queste pagine l’Europa di fin de siècle, i bassifondi dublinesi, l’orrore delle carceri inglesi, le campagne irlandesi in lotta contro i padroni del grande latifondo. In prima linea a difesa dei più poveri, al fianco dei contadini, sostenitrice della lotta armata, la sua autobiografia restituisce l’immagine di una donna che è stata faro di indipendenza ed emancipazione, fondando la prima organizzazione politica femminile del suo paese e contribuendo ad aprire la strada alla partecipazione delle donne alla politica del Novecento. Traduzione e postfazione di Antonella De Nicola.

 

Libro, Al servizio della regina

Formato: Brossura
Editore: Iacobelli
Anno di pubblicazione: 2012
Collana: Frammenti di memoria
Titolo originale: A Servant of the Queen
Lingua originale: Inglese
Pagine: 298
Traduttore: A. De Nicola
Codice EAN: 9788862521222

 

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